A volte capita che, comprando un albo a fumetti si rimanga, ci si soffermi sulla copertina, colpiti dall’intensità del disegno, le espressioni dei personaggi coinvolti o le tinte ricche di emozioni; nel numero 291 di Nathan Never, Giardo ha creato una copertina che racchiude tutti questi aspetti, intensa e drammatica, un preambolo di dolore che ha comunque il potere ipnotico di catturare l’attenzione del lettore. La vera sorpresa è che in Le prime radici non sarà Nathan il protagonista, ma una sorprendente Legs Weaver, come preannunciato già dall’intensa figura in primo piano nella copertina.
Nell’albo scopriremo che Legs,da qualche giorno, è cercata con urgenza da un ospedale, nonostante lei si neghi e tenda ad evitare le chiamate; pressata dall’amico Nathan, si apre e confida al collega che l’ospedale la sta cercando per via del padre, prossimo alla morte e disperatamente intenzionato a rivedere almeno un’ultima volta la figlia. Non sapendo come gestire la situazione, Legs si rivolgerà all’aiuto dello psicologo dell’Agenzia Alfa, il dottor Herschfeld, in cerca di aiuto.
Da questa sua apertura, Legs inizierà un’indagine interiore che non ci si aspetterebbe da una donna così apparentemente granitica e con un approccio molto duro alla vita; dopo vent’anni di vita editoriale, si può pensare di conoscere perfettamente i personaggi di un fumetto, eppure in questo albo scopriremo le origini del carattere di Legs, andando a conoscere una giovane Rebecca Weaver e la sua famiglia. Nathan Never in questo numero smette i panni del fumetto poliziesco e fantascientifico, preferendo indossare quelli del diario privato, un racconto introspettivo e toccante sul passato di un personaggio chiave della serie, permettendo al lettore di conoscere un’altra fetta del passato tormentato di Legs. È un albo atipico, non ci sono inseguimenti e sparatorie al centro della storia, ma gli elementi classici del genere vengono posti in secondo piano, come parte integrante della vita quotidiana degli agenti Alfa e quindi scontati; tutto ruota intorno alla figura di Legs e della sua famiglia, ponendo sotto i riflettori non l’azione ma i sentimenti.
Riccardo Secchi ha scritto una sceneggiatura toccante, emozionate e molto intima, mettendo Legs a confronto con se stessa e coi fantasmi del suo passato; gli sbalzi di umore nell’affrontare la crisi familiare e personale sono in linea con il personaggio, ma al contempo ci viene presentato il lato più personale di Legs, gettando luce sul suo passato più intimo. È un percorso a ritroso nella sua crescita emotiva, andando a mostrare l’ambiente in cui ci si forma, quello familiare, mostrando come la Rebecca Weaver adolescente sia diventata Legs Weaver come la conosciamo oggi.
In linea con una trama dai tratti prettamente emotivi, le pagine sono teatro dei disegni di Simona Denna, anch’essi intensi e particolarmente suggestivi; le espressioni dei personaggi sanno rappresentare le emozioni come degli specchi, mettono a nudo l’animo dei protagonisti. Sono i primi piani a dare profondità ai volti di Legs e compagni, regalandoci dei disegni che assomigliano a degli intensi ritratti, carichi di emozioni struggenti e di dolore che finalmente riesce ad emergere.
Dopo aver visto Legs prendere coscienza di se, il mese prossimo avremo un albo, il 292, diviso in due parti, come già successo in passato. L’appuntamento è quindi per il 17 settembre, quando in edicola incontreremo Yana e il drago!