Prendere un’opera di Douglas Adams e portarla sullo schermo non è un’opera facile, questo è garantito. Lo abbiamo visto con il film ispirato alla sua celebre Guida Galattica per Autostoppisti, e lo ha scoperto anche la BBC quando a cavallo da 2010 e 2012 ha proposto una serie ispirata al detective olistico Dirk Gently, protagonista di tre romanzi (l’ultimo incompiuto, a causa della scomparsa di Adams). Fino a poco tempo fa, pochi erano gli appassionati che conoscevano la figura dello strambo investigatore, fino all’arrivo della serie omonima su quella miniera di contenuti che porta il nome di Netflix; lo scorso mese infatti è comparsa nel catalogo Netflix Dirk Gently- Agenzia investigativa olistica, un serial che onestamente non so bene neanche io come valutare, perchè la sua realizzazione mi lascia vagamente perplesso.
IL PASSAGGIO DA BBC A NETFLIX SEMBRA AVERE SCONVOLTO IL PERSONAGGIO DI DIRK GENTLY
La mia confusione non nasce tanto nel non avere preso praticamente nulla dalle trame dei lavori di Adams, scelta che ritengo tutto sommato comprensibile e condivisibile; nemmeno la BBC aveva adattato i romanzi, ma aveva almeno tentato di mantenere una certa fedeltà con il canone letterario del personaggio, immaginando nuove storie con i protagonisti creati da Adams.
Netflix taglia con il passato, in modo decisamente brutale. Il Dirk Gently di Adams non esiste più, non giriamoci attorno, viene ucciso durante la traversata dell’oceano per diventare una macchietta comica, tutto il contesto viene adattato alla cultura a stelle e strisce, senza rispettare praticamente nulla della concezione del personaggio. Il gusto dell’ironia del paradossale, il modo totalmente inedito e caratteristico di raccontare di Doug Adams non esiste in questo Dirk Gently, che perde una grossa fetta della propria anima, il suo esser british anche nell’impossibile; ma si perdono anche i personaggi fondamentali per l’investigatore, come il suo fido amico Richard MacDuff. La serie di Netflix mutua dalla creazione di Adams solo due cose: il nome del personaggio e la sua concezione che tutto sia collegato (la base della teoria olistica di Dirk); tutto il resto diventa una parodia delle fissazione del cittadino medio americano, dal consumismo fino alla paranoia dei complotti governativi. Peccato, perché il Dirk originale era decisamente più appassionante del suo doppelganger yankee. Anche se a ideare sia la serie della BBC che quella di Netflix sono entrambe opera di Max Landis, il passaggio sull’oceano ha sicuramente cambiato il personaggio di Dirk, visto che Landis ha deciso di adattarlo al gusto del serial americano, rinnegando gran parte del mondo di Dirk Gently.
Eppure, la serie non è da buttare via. Gli otto episodi ci presentano una gamma di personaggi ben ideati, con una forte caratterizzazione, ma che ogni tanto perde di incisività per delle battute nate da un umorismo da cinepattone alla Boldi e de Sica che ti spingono a verificare di essere davvero su Netflix; fortunatamente, sono pochi questi scivoloni, perché la versione americana di Dirk Gently è anche divertente. Grande merito, oltre alla complicata trama che si dipana in modo arzigogolato ma magnetico, è sicuramente del cast; Elijah Wood con la sua faccia da eterno Peter Pan riesce a dare al suo Todd il giusto ruolo da personaggio coinvolto in una storia più grande lui, un difficile ruolo che viene esaltato dalla curiosa e divertente amicizia instaurata con l’eclettico Dirk (Samuel Barnett). La sorella di Todd, il quartetto di teppisti, l’assassina olistica e il suo amico hacker sono tutti tasselli di questo confusionario ma divertente quadretto, che riesce a strappare qualche risata e che gioca in modo complesso ma sufficientemente riuscito con il paradosso e la fantascienza.
Il tutto mentre Dirk affronta la sua cronica solitudine, in cerca di un amico che vede in Todd, che a sua volta sta affrontando le conseguenze del suo pessimo comportamento come fratello e la sua natura di indolente; sono piccoli dettagli che però si mescolano bene all’interno della trama di Dirk Gently- Agenzia di Investigazione olistica, ma che riescono soprattutto a chiudere la serie con un finale un po’ amaro che potrebbe essere un buon punto di partenza per la seconda stagione, magari togliendo quelle americanate che tolgono fascino al personaggio. Questa prima stagione ci ha offerto otto episodi in cui la trama si è divertita a mettere nel calderone viaggi nel tempo, strane scienze e personaggi incredibili, che un po’ hanno trasmesso il senso dell’estremo tipico di Adams ma che non hanno saputo rispettare a sufficienza il personaggio di Dirk, limitandosi ad una semplice trasposizione che ha sacrificato troppo dell’idea di base; il Dirk Gently di Netflix rimane un serial tutto sommato divertente, ma che non risulta esattamente gradito a chi ha dimistichezza con il personaggio.