La verità dopo anni di reclusione e avvilimento, s’impone e trionfa, ora lentamente riposa, sdraiandosi; ne diventano testimoni alcuni uomini di spettacolo e non solo(io voglio parlare di loro): i caratteristi del cinema italiano. E’ una visione molto romantica, lo ammetto, ma ha appunto un forte senso di verità… Il cinema italiano continua a vivere il suo momento di gloria, anche dopo il Neorealismo, anche perché inevitabilmente dopo un movimento così forte e profondo, guidato da fervidi ingegni e geni visionari non poteva non lasciare nulla ai successori o chi aveva collaborato con loro, in giovane età o agli albori della carriera. Il rilancio del cinema italiano ha una forza centripeta(grazie alla verità) che attira a sé moltissimi talenti e aspiranti dispersi negli anni della guerra. Per chi avesse visto alcuni film consigliati nell’elenco, avrà capito perché non potevo parlare solo di commedia Italiana, visto che dal periodo che va dal 1950, al 1980 prendono vita film di diverso genere ma di uguale fattura: capolavori. Ora nell’ultima parte del mio approfondimento volevo soffermarmi su alcuni attori che hanno reso grande il cinema italiano senza aver mai avuto una parte da protagonista e senza aver il riconoscimento di alcuni colleghi più noti come Gassman, Tognazzi, Mastroianni, Manfredi,etc… Volevo parlare di loro come esempi viventi dello slancio delle verità, perché in loro la verità si fa vita. Perché? Perché nel mio immaginifico e non mi distanzio tanto dal vero, questi figuranti che a breve elencherò sono personaggi mitici e unici, talentuosi e istrionici, capaci di trasformare molti film in capolavori pur restando nascosti fra la miriadi d’immagini e in secondo piano rispetto ai protagonisti. Come si diceva una volta, “ Un grande comico è tale grazie ad una grande spalla”, giusto. Dove la verità persiste e diventa vita? Perché questi caratteristi rappresentano la verità? Perché il loro recitare, il loro essere attori e la loro bravura veniva dal fatto di essere “così”, non recitavano o recitavano se stessi. Sapevano assumere miliardi di sfumature e gigioneggiare in diversi situazioni, ma era il loro modo di essere che era tale, recitavano in modo “vero” se stessi. Il verisimile è fortemente partecipato dalla verità, è ancora un urlo divertito proveniente dalla liberazione del dittatore, i caratteristi sono i chierichetti delle mille cerimonie che santificano la verità. Un attore caratterista (o semplicemente caratterista) è un attore non protagonista che interpreta personaggi singolari, caratteristici o eccentrici. E allora eccone alcuni:
Paolo Stoppa: chi ? chi è? Non viene in mente a nessuno. Una vita a spron battuto e poi cinema, televisione e parti memorabili degne solo di un grande talento: il Papa ne “Il Marchese del Grillo”, il vecchio a cui fanno scomparire le feci in “Amici Miei”, il sindaco ignorante e arricchito ne “Il Gattopardo” e ancora “Rocco e i suoi fratelli”. Una lista infinita di film e parti diverse sempre recitate con grande mestiere e arte.
Memmo Carotenuto: figlio e “fratello” d’arte, attore di teatro già da bambino. Il suo primo ruolo importante è in “Umberto D.” di De Sica 1952 e da lì in avanti recita vicino ai più grandi attori del tempo. Sembra veramente sé stesso, non l’ho conosciuto e magari azzardo ma nella parte del galeotto vicino a Gassman ne “I Soliti Ignoti” sembra veramente recitare sé stesso. Anche lui filmografia lunghissima e personaggi mitici e soprattutto quasi sempre provenienti dalla periferia romana.
Mario Carotenuto: di lui potrei citare anche solo un personaggio ma solo il pensarlo mi fa ridere: il patron della scuderia e di Soldatino in “Febbre da Cavallo”, sì, lui! Occhiali spessi, alto, capelli bianchi, già visto in almeno altri dieci film. Mario Carotenuto è veramente l’esempio di ciò che voglio dire dall’inizio. Quindi film con Pierino, parte memorabile come in “Lo scopone scientifico”, doppiatore, attore di teatro e in grado di recitare parti diverse con lo stesso stile.
Carlo Pisacane: ma chi è? Capannelle! Indimenticabile e fondamentale la sua parte ne “I Soliti Ignoti”, alcune scene mi fanno ridere ogni volta che le vedo e quando parliamo con gli amici di cinema vengono sempre fuori. Il suo modo di essere e di parlare è unico e recita a fianco di Alain Delon, è diretto dai più grandi registi suoi contemporanei: Monicelli, Rossellini, Risi, Zampa e altri. E’ ancora Abacuc in “L’armata Brancaleone”. Filmografia lunghissima e ricchissima. Per me sarà sempre Capannelle.
Mario Brega: vera leggenda del genere, diventa celebre e famoso in anni più recenti con i primi film di Verdone. Ma voglio ricordare alcune sue partecipazione a film famosissimi: “Per qualche dollaro in più”, “Il Buono, il Brutto e il Cattivo” e “C’era una volta in America”. Questi e altri film ma moltissime parti in veri capolavori. Western con Sergio Leone e poi diventerà una vera celebrità con i film di Verdone. Il padre del figlio Hippy in “Un sacco bello”, lui che urla: “A spada de foco..”(sto ridendo) e poi ancora( e poi basta) il camionista che fa la puntura alla Sora Lella mentre sono in viaggio per andare a votare: “Sta mano po essere fero…”. Verità e talento, modo di essere e ancora verità
Tiberio Murgia: un sardo che fa il siciliano, un caratterista dotato e con una mimica inconfondibile. Il fratello geloso della Cardinale in “I Soliti Ignoti”, vicino a Sordi e Gassman in un tragico racconto quale “La Grande Guerra”. La leggenda vuole che sia stato scoperto da Monicelli mentre Murgia faceva il cameriere in un ristorante. Ferribotte è sempre Ferribotte.
Ci sono moltissimi attori e comparse che recitano se stessi e sono convinto che anche il miglior attore di tutti i tempi quando reciti un personaggio simile a sé sia più bravo. Per chiudere aggiungo che la possibilità di esprimersi ed essere sé stessi è data dalla libertà(e soprattutto dalla libertà dalla dittatura) e recitare se stessi in un mondo di cinema “vero” permette di essere grandi, essere ispirati dalla verità dà la possibilità di essere geniali. In Italia abbiamo avuto i migliori caratteristi del mondo. Ovviamente la lista sarebbe lunghissima, ce ne sono molti altri, ho citato i più celebri per terminare e argomentare il mio punto di vista sul cammino della verità.
Fine