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SPACE HULK: DEATHWING: A CACCIA DI ALIENI NEI RELITTI SPAZIALI!
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L’universo di Warhammer 40k è diventato la nuova miniera dell’industria videoludica attuale, ormai è innegabile. Dopo averci tenuti incollati alle miniature di Space Marine e Orki, Eldar e Tau, la Games Workshop sta ora invadendo in nostri monitor con una pletora di titoli (non sempre dei capolavori) che offrono non solo un’infinità di ore di gioco, ma anche una varietà di generi e gameplay impressionanti. Se abbiamo passato anni a giocare a Dawn of war 2, negli ultimi mesi siamo scesi in campo come Space Marines nell’FPS on line di Eternal Crusade (ancora in fase di alpha) e attualmente siamo impegnati con la beta dell’RTS navale Battlefleet Gothic Armada, la cui uscita vi abbiamo confermato giusto ieri.
Eppure c’è un altro titolo che riguarda il 41esimo millennio che ci sta facendo incuriosire, e la cui data di uscita non è ancora nota: Space Hulk Deathwing!
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RIPULIRE RELITTI SPAZIALI A SUON DI MARTELLONI E LANCIAFIAMME, COSA PUÒ ESSERCI DI PIÙ DIVERTENTE?
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Su Steam si può già trovare due titoli simili, Space Hulk e Space Hulk: Ascension, ma si tratta di gameplay strategici a turni, in cui una squadra di Space Marine Terminators compiono delle missioni per liberare gli space hulk (immensi agglomerati di relitti spaziali) da infestazioni tirannidi.
Contrariamente all’impostazione tattica offerta dai due titoli sviluppati da Full Control, il futuro gioco di Streum On porta il giocatore in un’ottica da FPS, mettendolo ancora più al centro dell’azione! Space Hulk: Deathwing è uno scontro titanico tra i Termiantor e i temibili tirannidi, una immensa zuffa di combattimenti ravvicinati all’interno dei giganteschi relitti alla deriva nello spazio; anche se cambia l’approccio di gameplay, rimane invariato lo spirito che trae origine dalla versione del gioco da tavola di Space Hulk!
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Alla radice del gioco, troviamo un Librarian (il “mago” degli Space Marines) che assieme a due compagni Terminator esplora questi relitti (gli space hulk del titolo). Il giocatore impersonerà il guerriero psichico, mentre i due Terminator di scorta possono essere indirizzati nelle loro azioni tramite dei comandi, che vanno dalla difesa all’attacco dei Genestealers (una temibile versione di tirannide), avvalendosi di un ampio campionario di armi che comprendono lanciafiamme (Alien insegna!), bolter e magli potenziati. Il gamplay ci mette quindi a capo di questo eroico terzetto, consentendoci di posizionare i nostri alleati (sostanzialmente un guaritore e un DPS/Tank) in modo da ottimizzare la nostra potenza di fuoco; l’interazione tra tutte le componenti del nostro party è fondamentale, visto che spesso dovremo fronteggiare dei nemici temibili e soprattutto avventurarci in territori ostili attraverso le tante temute porte!
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Sembra assurdo, ma agire intorno alle porte è davvero un’azione ostica (come lo è nei due titoli di Full Control); l’interazione con i portali consente di hackerarli, abbatterli o richiuderli al nostro passaggio, in modo da sfuggire a orde inseguitrici. Attenzione però, questo può anche significare che aprire una porta può anche liberare una schiera di tirannidi che aspettavano con famelica ansia il nostro arrivo! Uno dei responsabili di Streum On sostiene che le porte siano il miglior vantaggio tattico a nostra disposizione; se ingaggiamo un’orda di Genestealer, evitando il contatto ravvicinato e mantenendoli a distanza con raffiche di bolter (tra l’altro, un ottimo consiglio!), possiamo creare delle trappole. Se ci pensate, affrontare formazioni nemiche che devono passare in stretti passaggi per raggiungerci, sopravvivere al nostro potere di fuoco e infine arrivare stremati in corpo a copro è una tattica vincente (avete presente le Termopili?).
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Il ritmo di gioco si prevede sarà comunque abbastanza lento. Dovendo impersonare i Terminator, dotati di resistenti ma pesanti corazze, i movimenti saranno decisamente poco frenetici, il che ben si accompagna a un titolo che fa di esplorazione ed investigazione i propri punti di forza, in parallelo alle ovvie battaglie che sono la spina dorsale di un titolo di Warhammer 40k. Tendenzialmente, i Genestealer tendono a preferire le battaglie ravvicinate, sciamando da ogni direzione e cercando di soffocare l’avversario con la forza dei numeri. Questa impostazione dei Genestealers offre al giocatore la possibilità di poter scegliere come ingaggiare la battaglia, optando per un equipaggiamento piuttosto che un altro; possiamo decidere di equipaggiare degli scudi con cui difenderci meglio nel corpo a corpo oppure andare all’attacco con bolter e lanciafiamme. Ogni arma ha la sua efficacia e la sua funzione, ma anche dei limiti che quindi tendono a bilanciare il gameplay ; ricapitolando, Space Hulk: Deathwing permette sia un approccio melee che uno ranged, anche se solitamente la miglior tattica è un misto fra i due stili di combattimento.
In fase di combattimento, i nostri Terminator saranno spesso circondati da orde di nemici, il cui numero rischia di essere soverchiante. In realtà, le truppe base dei tirannidi sono abbastanza debolucce, ma vengono spesso rinforzate da creature di maggior forza e che possono anche abbattere uno dei Terminator. Questa sconfitta non comporta la morte del nostro fratello, ma solo la sua momentanea incapacità a combattere, visto che i tirannidi possono solo disabilitare l’armatura dei nostri Terminator; questo, significa che potremo tranquillamente ripristinare la corazza del Terminator bloccato e riportalo in condizione di dispensare la giusta vendetta dell’Imperatore.
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Parlando della longevità di Space Hulk: Deathwing, dovrebbero esserci nove livelli, divisi in sette diversi relitti. Ogni space hulk arriva dall’Imperium, ma reca i tratti distintivi di ogni specifica fazione, quindi offre diverse ambientazione che hanno un differente approccio visivo. Lascia però perplesso il fatto che la campagna dovrebbe durare un 10 ore, il che non è esattamente una notizia consolante; la possibilità di poter giocare in cooperativa dovrebbe poter prolungare l’esperienza, e Streum On promette di rilasciare nuovi Terminator e nuove attrazioni per prolungare la nostra crociata nello spazio.
Sicuramente Space Hulk: Deathwing è una nuova visione del mondo di Warhammer 40k, più immediata e che presenta un nuovo aspetto, più curato nella realizzazione degli ambienti e offrendo al giocatore un’esperienza immersiva nel mondo di Games Workshop. Non ci resta che attendere con ansia l’uscita di questo gioco, ma fossi in voi inizierei a lucidare l’armatura!
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