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LIFE ZERO 2: FUGA DA NEW EASTON 

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Lo abbiamo atteso con ansia e la lunga attesa è finalmente finita: il secondo numero di Life zero, l’appassionante e spietata storia zombie creata dal duo Vietti-Checchetto.

Il primo numero è stato una vera rivelazione; le storie di zombie a cui siamo stati abituati vedono quasi sempre persone normali e tendenzialmente “buone” doversi adeguare alla nuova drammaticità dell’apocalisse di non morti. L’inventiva di Vietti ha rimescolato le carte, mettendo al centro dell’azione persone che sono avvezze alla violenza, ma che hanno soprattutto un passato violento e i cui scrupoli e remore morali sono spariti ben prima dell’arrivo dei non morti.

Derek Shako, il leader di questo gruppo di sopravvissuti, sembra essere il simbolo di questo nuovo mondo; spietato, pronto a tutto ma con un minimo di umanità ancora nascosto nelle sue azioni, focalizzato nel voler salvare la figlioletta, dispersa nell’inferno di New Easton.

Al termine del primo volume abbiamo assistito al suo gelido pragmatismo, quando, pur di proseguire nella sua missione, non esista a giustiziare un suo commilitone, Zak, morso da uno zombie, nonostante la reticenza dei suoi compagni. È questa azione che decide il carattere del fumetto, il suo realismo che, per quanto spietato e frutto di fantasia, ha comunque una vena reale: come agiremmo noi al posto dei protagonisti?

Se da un lato Shako e la moglie restano lucidi per ritrovare la figlia, il resto del gruppo non ha uno scopo più alto della sopravvivenza, e sono privi di legami saldi che possano dargli un ulteriore motivo. Su tutti, spicca il dolore di Roney, l’amico più stretto di Zak, che cerca di conciliare la necessità di sopravvivere con la perdita violenta e spietata dell’amico; ma anche gli altri due membri della squadra, Mitchell e Helena devono far fronte alla propria disperazione come meglio riescono, ognuno accusando l’altro di pochezza morale, l’ultima difesa di fronte ad una fine che sentono vicina.

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CONTINUA LA FUGA DISPERATA DI SHAKO E COMPAGNI, ALLA RICERCA DELLA PICCOLA ANNA PRIMA DI ABBANDONARE PER SEMPRE NEW EASTON. MA LA CITTÀ POTREBBE ESSERE ANCHE LA LORO TOMBA!

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Ma Vietti si spinge oltre, vuole spingere i suoi personaggi al limite, portandoli al punto di rottura. Non c’è pietà nella trama, la speranza è un’illusione che lo sceneggiatore non esita a distruggere, demolendo la psiche e il poco di umano che rimane nei personaggi. Contrariamente al suo diretto antagonista, The Walking Dead, Life Zero è davvero spietato, non vuole dare una via di uscita ai suoi protagonisti all’ultimo momento; New Easton è una troppa mortale e presenta sempre il suo conto a chi cerca di sconfiggerla, un conto duro e che conduce alla follia, che ti uccide prima nell’anima e poi nel corpo.

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Bisogna riconoscere a Vietti anche la capacità di creare dei modi innovativi e magnetici per tenere il lettore legato alla storia; se nel primo volume avevamo le pagine del diario di Laura, nel finale di Fuga da New Easton troviamo le comunicazioni protette tra il comandante dell’avamposto di New Easton, il colonnello Drennan, e un misterioso Ignoto, in cui verranno lasciati degli indizi su cosa ci aspetta nel prossimo numero, Luce Nera.

La trama ideata da Vietti è coinvolgente, dinamica e dura; l’adrenalina dei personaggi e il pathos dei loro sentimenti è davvero notevole, attira il lettore portandolo a divorare le pagine di questo albo.

Il tratto di Checchetto è lo strumento migliore per dare profondità alla storia, così intenso e umano, quasi cinematografico; in alcune tavole raggiunge una durezza senza eguali, ti colpisce dritto al cuore e ti lascia senza fiato. Impressionante la vignetta in cui un proiettile che ha appena ucciso uno dei protagonisti continua la sua corse di morte oltre una finestra, una sottile linea rossa che si staglia sua una città morente e prossima alla fine; le inquadrature delle scene più emotive, struggenti e terribili nella loro disperazione, sono degne di un grande regista. Il sostegno a Checchetto lo dà Andreas Moras, che con i suoi colori, il gioco di ombre e luci dona a Life Zero una vitalità incredibile, amplificando quell’empatia creata da Vietti e Checchetto. Ricordate sempre di leggere Life Zero accompagnando la lettura con la colonna sonora ideata da Checchetto e Luca Fattoretto, sarà un’esperienza quasi cinematografica!

Dopo il finale sconvolgente di Fuga da New Easton avremo due mesi per riprenderci, in attesa del terzo numero di Life Zero, Luce Nera, in cui cominceranno ad arrivare anche delle risposte alle nostre domande!

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• USCITA: Novembre 2015
• SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Stefano Vietti
• DISEGNI: Marco Checchetto
• COLORI: Andreas Morra
• COPERTINA: Marco Checchetto
• CASA EDITRICE: Panini Comics

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