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MORGAN LOST: L’OROLOGIO DEL TEMPO

[/vc_column_text][vc_separator color=”custom” border_width=”4″ accent_color=”#dd3333″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]Non è ancora appassita La rosa nera dello scorso mese, che il nostro Morgan Lost torna in edicola con il suo quinto numero, L’orologio del tempo!

Legato a questo albo è da segnalare la divertente iniziativa lanciata da Claudio Chiaverotti sulla sua pagina Facebook (pagina che vi consigliamo di seguire), in cui il creatore di Morgan sfida i lettori in una “caccia alla citazione”, una gara in cui i lettori si sfidano per trovare la pellicola che ha ispirato questa storia. Ovviamente, la partecipazione è d’obbligo!!!!

Ma torniamo ora alla storia dell’albo, un’avventura in cui Morgan deve affrontare un serial killer che uccide giovani donne, celando la propria identità con una maschera da coccodrillo, che agli occhi dell’attenta Pandora appare più un caimano; la minima differenza somatica viene ampliata dal punto di vista comportamentale, visto che il caimano è uno dei pochi animali che si pensa possa uccidere anche per piacere.

L’indagine porta Morgan ad avventurarsi nel quartiere a luci rosse di New Heliopolis, mettendo il nostro protagonista a contatto con la malavita dei bassifondi; sarà proprio il forte legame tra malavita e giustizia (tema piuttosto spinoso) a rappresentare uno dei punti focali di L’orologio del tempo. Come si può ottenere giustizia, quando questa viene violentata proprio da coloro che dovrebbero temerla? Il dolore di una madre può accettare che la morte del figlio passi in secondo piano rispetto agli interessi del malaffare?

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SIETE PRONTI AD ACCETTARE LA SFIDA DI CHIAVEROTTI E INDOVINARE LA CITAZIONE DE L’OROLOGIO DEL TEMPO?

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Queste domande sono il motore della seconda parte dell’albo, quesiti che consentono a Chiaverotti di portare il lettore nei meandri del tessuto sociale di New Heliopolis, indagando nelle politiche corrotte del Consiglio dei Quattro, mettendo chi sfoglia l’albo a confronto con la moralità discutibile del reporter arrivista e dell’avvocato spaventato che deve affrontare il giudizio implacabile di una figlia. Chiaverotti riesce a dare vita alla sua storia partendo dal peggio che può offrire l’uomo, animando una battaglia dura e dall’esito apparentemente sconfortante per i buoni, coloro che ancora credono nella giustizia; ma non tutto è perduto, a volte una frase di una figlia a un padre, la vergogna che si legge negli occhi di chi amiamo ha il potere di cambiare tutto, di ribaltare una sconfitta in una piccola vittoria, anche se arrivata tardi per chi ha perso la speranza.

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L’orologio del tempo ha un impianto narrativo intrigante, soprattutto presenta un cattivo che non rimane statico, ma che evolve, prendendo coscienza della propria natura; veder come Igor si trasforma da sottomesso a vera e propria star mediatica, con un carattere spavaldo per via dei propri agganci è emotivamente coinvolgente, ci porta ad un progressivo odio nei suoi confronti che fa da eco a quello provato dalla povera Jill. L’ultima scena di sconfortata e spaventata ira di Igor è come un nodo che si scioglie, offrendoci un senso di tradiva giustizia che sembra quasi un tenero addio ai personaggi che ci salutano nell’ultima vignetta, finalmente in pace.

Questa emozione viene accompagnata dai disegni di Giuseppe Liotti, che da il meglio di sè nelle espressioni dei volti, veri ed appassionati, capaci di trasmettere determinazione o rabbia, con una particolare cura nei dettagli delle inquadrature; ad arricchire le tavole arriva il sempre gradito lavoro dell’Arancia Studio, che con la sua colorazione riesce a dare enfasi ad ogni tavola!

La copertina affidata a Fabrizio de Tommaso è spettacolare, con un Morgan “meccanico” che è realizzato magnificamente, così come la belva alle sue spalle!

Dopo aver letto questo numero, dovremo attendere il 22 marzo per una nuova avventura, quando Morgan dovrà vedersela con I coniugi Rabbit!

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• USCITA: 19.02.2016
• SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Claudio Chiaverotti
• DISEGNI: Giuseppe Liotti
• COPERTINA: Fabrizio de Tomaso
• COLORI: Arancia Studio
• CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore

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