L’idea di avere una Definitive Edition a circa due mesi di distanza dal lancio di un gioco non è molto rassicurante. Non ho giocato Echoes of the End al lancio, ma sapevo che non aveva avuto una grande accoglienza da parte del pubblico su Steam. A quanto pare gli sviluppatori di Myrkur Games si sono messi al lavoro per correggere una serie di mancanze sia visive che strutturali, cercando di rilanciare adesso il progetto sotto questa Definitive Edition, che chiaramente è una soluzione di marketing volta a ispirare fiducia.
L’uscita originale del titolo era infatti stata accolta con pareri contrastanti, principalmente a causa di problemi tecnici e di alcune rigidità nel gameplay che ne avevano frenato il potenziale.
Questa Enhanced Edition non è quindi un semplice porting o un aggiornamento grafico minore, bensì un tentativo da parte degli sviluppatori di affrontare direttamente le critiche della comunità e di elevare l’esperienza di gioco a un livello superiore.
Il racconto
Echoes of the End ci conduce nel cuore di Aema, un mondo fantasy che si nutre della bellezza aspra e primordiale dell’Islanda, trasformandola in un palcoscenico di magia e mistero. Qui la magia non è una forza temuta o proibita, ma un elemento naturale che permea la vita quotidiana, intrecciandosi con la storia e con i destini dei suoi abitanti. L’atmosfera è quella di una terra selvaggia e incontaminata, dove ghiacciai e vulcani convivono con antiche leggende e poteri arcani.
Il giocatore veste i panni di Ryn, una Vestige dotata della capacità di manipolare l’energia ancestrale, un dono che la rende unica e al tempo stesso fragile di fronte al peso della sua missione. La sua avventura è segnata da una tensione costante: da un lato il desiderio intimo e personale di salvare il fratello, dall’altro la responsabilità di fermare un conflitto che minaccia di travolgere l’intera Aema. Questo dualismo tra la dimensione privata e quella epica costituisce il cuore pulsante della narrazione, dando spessore emotivo a ogni scelta e a ogni passo lungo il viaggio.
Ma Echoes of the End non si limita a raccontare una lotta contro il destino: la sua forza risiede anche nelle relazioni umane. Centrale è il rapporto tra Ryn e Abram, uno studioso che decide di unirsi alla sua missione. La loro interazione non è mai banale: Abram porta con sé la curiosità e la razionalità del sapere, mentre Ryn incarna la forza istintiva e la determinazione di chi combatte per ciò che ama. Il contrasto tra i due diventa un motore narrativo che arricchisce la trama, creando momenti di confronto, complicità e tensione che rendono il viaggio più profondo e sfaccettato.
Rivoluzione nel combat system
Una volta considerato il tallone d’Achille della versione originale, il gameplay di Echoes of the End riesce ora a brillare nella Enhanced Edition, grazie a un sistema di combattimento completamente rivoluzionato. Gli sviluppatori hanno rifatto da zero tutte le animazioni di Ryn, rendendo i movimenti più fluidi e le combo più dinamiche. Il combat system offre finalmente un feedback soddisfacente: gli effetti di hitstop amplificano l’impatto dei colpi, le reazioni dei nemici risultano più naturali e il timing delle parate è stato affinato, restituendo al giocatore un controllo preciso e gratificante.
Il primo capitolo è stato rivisto per migliorare il ritmo narrativo e ridurre i puzzle più banali, garantendo un accesso anticipato alle abilità più potenti. I nemici a distanza, prima frustranti, sono stati riequilibrati con danni ridotti e un tracking meno aggressivo. Grazie al classico albero delle abilità, Ryn può ora ottenere sin dalle prime ore skill fondamentali come la deflessione dei proiettili e la parata. La progressione è stata accelerata con forzieri più generosi in termini di esperienza, rendendo l’avanzamento più fluido e meno macchinoso.
Tra le innovazioni più significative spicca il nuovo sistema di equipaggiamento, che introduce 13 outfit per Ryn e oltre 20 reliquie capaci di influenzare concretamente lo stile di gioco, incentivando l’esplorazione e il crafting. Il lock-on è stato completamente rielaborato: ora è possibile schivare in qualsiasi direzione mantenendo il bersaglio e cambiare automaticamente nemico dopo un’uccisione. Le combo non si interrompono più durante schivate o parate, e gli attacchi colmano naturalmente il gap con avversari leggermente fuori portata, rendendo il combattimento più fluido e spettacolare.
In conclusione
La Enhanced Edition introduce nuove difficoltà per adattarsi a diversi stili di gioco. La modalità Journey offre un’esperienza più bilanciata, mentre il New Game+ arricchisce la sfida con otto nuovi tipi di nemici élite. Questi contenuti aggiuntivi consolidano la rigiocabilità e trasformano la Enhanced Edition in una versione capace di ridefinire l’intera esperienza, elevando il titolo a un livello superiore rispetto al passato.
Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.