Negli ultimi anni si sente tanto parlare di Extraction Shooter, solitamente giochi dove l’obbiettivo è entrare in una mappa ed estrarre con nuove risorse, se si muore si perde tutto. Capostipite e benchmark indiscusso del genere è Escape From Tarkov, gioco hardcore che ha suscitato tanto clamore per il suo realismo e la sua difficoltà. E se vi dicessimo che esiste una “copia”, ironicamente cinese, che prende il genere di EFT, lo ambienta in un mondo abitato da papere e il gameplay è divertente e sfidante? Stiamo parlando di Escape From Duckov, che nel giro di 2 settimane dall’uscita ha venduto più di 2 milioni di copie su Steam!
Escape From Duckov è uno degli esempi di virtuosismo videoludico che rappresenta un genere e uno stile di sviluppo encomiabile.
Avevamo già trattato di altri titoli del genere extraction come il made in italy Zero Sievert, oppure il work in progress Road To Vostok. Duckov ha sbaragliato il mercato per la sua complessità e allo stesso tempo la grafica e l’ambientazione da titolo in apparenza più leggero.
Duckov prende a piene mani da Tarkov, come il già menzionato Zero Sievert, citando personaggi della Lore, ambientazioni, missioni. Lo stile di gioco lo rende più user friendly senza però togliere complessità al gameplay. Duckov è l’esempio di come un gioco per essere diffuso deve essere sviluppato bene e deve avere un game design ideato curato e ragionato. Analogamente a Duckov un altro extraction shooter sta spopolando in questi giorni: ARC Raiders. L’industria dei videogiochi ha bisogno di titoli come questi, fatti con cuore e passione.
Stupisce che titoli di un genere ormai visto e rivisto continuino ad emergere e diventare famosi e molto giocati. Oppure no? Forse il pubblico dei videogiocatori ha solo bisogno di qualità e di non perdersi in un gameplay loop scopiazzato e ripetitivo, un game design scadente e di idee stantie. Speriamo e ci auguriamo che tante case di sviluppo continuino a produrre giochi fatti col cuore e che siano divertenti.