Destiny: Rising è l’ultimo nato in casa NetEase Games, sviluppato in collaborazione con Bungie per espandere l’universo di Destiny su dispositivi mobili. Uscito il 28 Agosto 2025 per iOS e Android é un action RPG free-to-play ambientato in una linea temporale alternativa rispetto ai giochi principali. L’obiettivo è ambizioso: catturare l’atmosfera di Destiny e adattarla a un pubblico più ampio, con dinamiche tipiche dei titoli mobile.
La campagna principale dura circa 20 ore e mantiene uno stile molto fedele al progenitore Bungie. Il gioco racconta una storia precedente agli eventi di Destiny. Dopo il “Collasso”, l’umanità affronta una “Seconda Età Oscura” in cui nuovi Guardiani, i Lightbearer, tentano di riconquistare terreno contro minacce antiche e moderne. Nelle prime ore vengono introdotti i protagonisti principali: vestiremo i panni di Wolf, una nuova Luce, e affronteremo Caduti, Cabal, Vex e Alveare. Questo contesto alternativo permette ai nuovi giocatori di entrare nel mondo di Destiny senza sentirsi spaesati, pur offrendo ai fan storici numerosi richiami capaci di suscitare grande entusiasmo.
Il gameplay supporta e incoraggia l’uso di joypad esterni, che arricchiscono l’esperienza, sebbene i comandi touch risultino ben organizzati e intuitivi. È possibile scegliere tra visuale in prima o in terza persona, un’opzione rara in giochi mobile di questo genere. Le modalità spaziano da missioni single-player a cooperative PvE, fino a PvP competitivo e ad attività più complesse come raid e sfide “Gauntlet Onslaught”, che richiedono una notevole coordinazione tra i giocatori.
Oltre alle attività principali, Destiny: Rising introduce anche un curioso minigioco di carte collezionabili, accessibile nelle aree social e durante alcune missioni secondarie. Questo sistema, apparentemente semplice, si rivela una pausa piacevole dall’azione frenetica: i giocatori possono costruire mazzi basati sui nemici e sugli eroi dell’universo di Destiny, sfidando NPC o altri Guardiani per ottenere ricompense. Non è un contenuto centrale, ma arricchisce l’esperienza di gioco.
Il sistema di progressione è piuttosto articolato: i Lightbearer possono personalizzare equipaggiamento, abilità e sottoclassi in maniera simile ai capitoli principali di Destiny, seppur semplificata per adattarsi alla formula gacha. L’evoluzione non è solo numerica: le scelte di build influenzano concretamente lo stile di gioco, permettendo approcci differenti. Le missioni, pur pensate per sessioni brevi, offrono una buona varietà di obiettivi: dagli assalti a fasi esplorative, fino a puzzle ambientali leggeri che spezzano il ritmo dell’azione.
Un punto di forza evidente è la cura visiva. NetEase ha fatto un ottimo lavoro nel trasporre l’estetica di Destiny su schermi mobili, con ambientazioni evocative e un comparto artistico fedele all’originale. Tuttavia, le sessioni più lunghe mettono a dura prova la batteria, e connessioni instabili incidono negativamente sulle attività multigiocatore.
La nota dolente è il sistema gacha adottato per sbloccare i personaggi. Durante la campagna vengono forniti tutti gli strumenti necessari per progredire senza difficoltà, ma una volta raggiunto l’endgame emerge la vera natura del gioco: i gacha si basano sulla vendita di lootbox che consentono di ottenere rapidamente risorse e personaggi altrimenti accessibili solo con molte ore di farming. Destiny: Rising non fa eccezione, e questo rischia di compromettere l’esperienza riducendo la componente meritocratica. Resta comunque un free-to-play, accessibile a tutti.