Dragon Head – Omnibus: La Recensione

Le persone sono capaci di tutto...

7 Ott 2024

Grazie a Panini è attualmente in corso la riedizione di Dragon Head, perla del genere survival e capolavoro indiscusso del sensei Minetaro Mochizuki.
L’opera, originariamente pubblicata in italia in 10 volumi, torna, dopo anni di assenza, sotto una nuova veste editoriale. E in casa Planet Manga si sono fatte le cose in grande. Davvero in grande!
Ecco quindi disponibile, da agosto, il primo dei due Omnibus previsti.
Un tomo cartonato dalle oltre 1000 pagine in b/n, su carta dalla grammatura leggera, ma resistente e formato decisamente generoso (17X23.8), per ammirare al meglio le tavole di Mochizuki.
Il prezzo di 45€, assolutamente in linea col mercato attuale, è facilmente giustificato considerando che il volume raccoglie i primi 5 della vecchia edizione.
Un ottimo volume a livello cartotecnico, dalla copertina accattivante e che non passa di certo inosservato sugli scaffali di una libreria.

Ma di cosa parla Dragon Head? Quale è la trama di quest’opera tanto apprezzata nel Sol Levante dall’essersi aggiudicata negli anni ’90, durante la sua serializzazione su Young Magazine della Kodansha, addirittura il Premio Tezuka nel 2000 e aver dato vita all’omonimo live action poco dopo?
Tutto ha inizio col rientro a Tokyo di una scolaresca in gita scolastica. Gli alunni occupano diverse carrozze dello Shinkansen che li sta riportando a casa. Il treno viaggia spedito e, poco dopo essere entrato in un tunnel ferroviario, un violento terremoto ne causa il deragliamento.
Si tratta di un grave incidente che sembra non aver lasciato scampo a nessuno all’infuori di Teru Aoki.
Lo troviamo così: circondato dai cadaveri dei suoi compagni, e nel buio più totale.
Lo seguiremo farsi strada alla ricerca della salvezza, nel tentativo di uscire dal tunnel, che si rivelerà bloccato da frane su ambo i lati.

Teru è intrappolato in un incubo. E con lui anche Nobuo Takahashi e Seto Ako: il primo apparentemente illeso, la seconda ferita da schegge e detriti e priva di conoscenza.
Il tempo passa indecifrabile nel tunnel. Il poco bagliore di torce o luci di fortuna rende l’ambiente inquietante e grottesco.
Seto finalmente rinviene e i tre ragazzi organizzano un riparo di fortuna al di fuori della carcassa del treno, il più lontano possibile dai cadaveri.
Nobuo inizia a dar segni di squilibrio mentale poco dopo, terrorizzato dalle presenze che sente arrivare dall’oscurità. Mentre Teru è via alla ricerca di vie di fuga alternative, Nobuo, ormai fuori di senno e dipintosi il corpo probabilmente col sangue degli altri passeggeri, aggredisce Seto. Teru, tornato al campo, si scontra col ragazzo.

Questi i primi capitoli della serie. L’incipit di una lunga avventura. Di un viaggio che impegnerà questo manipolo di sopravvissuti nel tentativo di tornare a Tokyo, ammesso che fuori dal tunnel una Tokyo esista ancora.
Un soggetto accattivante e magnetico quello imbastito dall’autore. Un mix di thriller psicologico e survival horror. Tinte di fantascienza e tanta tanta azione.
Il ritmo è incalzante. Complice il formato gigante, contenente la prima metà della storia, il lettore si troverà a divorare l’intero volume in poche ore.
Non c’è quasi tempo di affezionarsi a questi ragazzi, tanto velocemente gli occhi scorrono le tavole, e tanto il focus narrativo sia incentrato sull’hic et nunc, il qui e ora.
I flashback narrativi, che avrebbero il vantaggio di poter meglio caratterizzare i personaggi in scena, sono ridotti all’osso, in favore del procedere del viaggio fuori dal tunnel, in un mondo senza speranza, dal cielo cinereo e in preda al delirio.
Tema centrale presto diviene quello della pura sopravvivenza, ad ogni costo. La paura si instilla nella mente di tutti e subito entra in vigore una legge brutale: quella del più forte, del più scaltro.
Mochizuki ci regala un’opera tonda, divinamente illustrata e sufficientemente ben scritta da rivelarsi un must read.
Se Aula alla deriva, tra i manga sul genere recentemente ristampati rappresenta un vero e proprio classico, mentre Leviathan ha visto la luce per la prima volta proprio in questo 2024, Dragon Head si colloca anagraficamente a metà tra i due, e in ogni caso conferma l’interesse da parte del pubblico per opere similari.

Cosa contraddistingue veramente Dragon Head sono le tavole.
Il comparto grafico è assolutamente eccezionale.
Minuzioso nei dettagli, specie quelli delle scene di distruzione, come sembrasse di ritrovare le illustrazioni del maestro Otomo su Akira.
Cinetico e cinematografico per le scene più movimentate o più inquietanti, con l’uso di primi piani strettissimi in cui i volti si contorcono di terrore, follia, inquietudine.
Esplicito nelle scene più violente, in cui il sangue non si fa desiderare.
Sapiente, poi, l’uso del chiaroscuro ottenuto con differenti retinature, specie nelle scene più buie, come quelle all’interno del tunnel.

Dragon Head si è rivelata, in definitiva, una grande scoperta.
Non resta quindi che attendere il secondo omnibus, annunciato in uscita entro fine anno.


CONCLUSIONI: Un comparto grafico incredibilmente valido per un'opera da un ritmo narrativo incalzante. Disturbante, inquietante, magnetico. Questo è Dragon Head.

VOTO FINALE: 8.0

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: agosto 2024
  • SOGGETTO: Minetaro Mochizuki
  • SCENEGGIATURA: Minetaro Mochizuki
  • DISEGNI: Minetaro Mochizuki
  • COLORI:
  • CASA EDITRICE: Planet Manga
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