Abbiamo avuto l’occasione di vedere in anteprima: Dune Parte 2, il nuovo capolavoro di Villeneuve
Dune parte due è giunto e l’ha fatto nella maniera migliore che potesse fare.
Il sequel diretto del film del 2021 di Denis Villeneuve si candida come uno dei migliori film fantascientifici usciti nell’ultimo decennio. Parlando di fantascienza, il paragone con Guerre Stellari viene naturale, fu proprio lo stesso George Lucas ad attingere dall’opera letteraria di Herbert e ad oggi Villeneuve gli restituisce il favore, trovando in “Episodio V” l’ispirazione per il suo “Dune Parte II”. Il film, già si preannunciava un capolavoro sotto ogni aspetto, ma mai ci saremmo aspettati potesse toccare tali livelli. Il ritmo è incalzante molto più serrato del precedente capitolo, quasi come se dovesse raccontare una lunga storia in poco tempo, sulla durata non sarebbero pesate affatto 3 ore, tuttavia ci dobbiamo accontentare di “appena” 2 ore e 40 minuti circa.
Lo stile narrativo riprende la tecnica del primo, “spoilerandoci” cosa accadrà nel futuro tramite le visioni di Paul facendoci salire un’ attesa inimmaginabile. I colori caldi di Arrakis, si alternano con altri colori più spenti come, ad esempio, su Gedi Prime (pianeta natale degli Harkonnen) predominano sfumature bianche e nere.
Poesia sul grande schermo
I costumi e le usanze, già visti in maniera meno approfondita nella prima parte, sono tremendamente dettagliati, si percepisce una cura maniacale da parte del regista, quasi come se volesse riprodurre per filo e per segno le pagine del libro. La messa in scena è ciò che più lascia a bocca aperta, delle immagini che viste sul grande schermo regalano solamente gioie per gli occhi allo spettatore. Le battaglie, mischiate con le incredibili colonne sonore di Hans Zimmer e già che ci siamo qualche verme delle sabbie, creano scene che non hanno nulla da invidiare alla battaglia del fosso di Helm, de Il Signore degli anelli.
Il cast è variegato, possiamo trovare da i più veterani come Christopher Walken, Josh Brolin a “new entry” come Florence Pugh e Anya Taylor Joy. Tuttavia è proprio il protagonista, Timothée Chalamet, Paul Atreides, a rubare la scena e fare piazza pulita, la sua interpretazione subisce costanti mutamenti durante il film, fino a giungere al culmine massimo alla fine della pellicola. Il suo sguardo riesce a trasmettere qualsiasi tipo di emozioni lui stia provando in quel momento, ancora troppo azzardato per urlare all’oscar, ma sicuramente candidato!
Gli effetti speciali, rispecchiano a pieno le premesse fatte, osando ancora di più, con zero sbavature. La narrazione è chiara, non viene lasciato nulla al caso, anche per chi non ha letto i libri. Chiunque si interfaccia a quest’opera non può non rimanere coinvolto tra i numerosi intrighi politici, richiamando anche un po’ “Il Trono di Spade” e le profezie che girano tra le dune sabbiose di Arrakis.
Presagio di guerra
La storia viene nettamente più approfondita preparandoci a ciò che verrà, il film sembra quasi voglia prepararci a un sontuoso epilogo. È in arrivo una guerra, c’è un Messia e ci sono gli eserciti, ora non resta che armarsi e attaccare. Paul, come si può immaginare, è la chiave attorno a tutto ciò, solo quando lo capirà appieno potrà adempiere al suo destino. Il personaggio di Zendaya, Chani, viene esplorato più a fondo, mentre nel primo l’avevamo solamente vista di sfuggita, qui viene forgiato il suo carattere e le sue motivazioni, è un personaggio molto particolare, una donna forte dai saldi principi che lotta per il suo popolo, lo stesso per la quale farebbe di tutto pur di difenderlo.
Indubbiamente come per il suo predecessore, non è un film per tutti, non rispetta i canoni del blockbuster estivo, la complessità della trama e la sua durata non gli assicurano un successo assicurato in termini economici. Tuttavia, nel cinema non si può mai sapere, bisogna dar fiducia al pubblico e sperare che queste opere possano arrivare a più persone possibili. Questo Dune parte due è un capolavoro cinematografico senza alcuna ombra di dubbio, una gioia per gli occhi che imposta un nuovo standard di narrazione e di messa in scena. Il genere fantascientifico, nel corso di questi ultimi anni, ha fatto passi da gigante con Blade Runner 2049, Avatar…Dune si piazza, a gamba tesa, tra i grandi capisaldi di questo genere e non solo.