Ciò che nel 2022 venne pubblicato sulle piattaforme pc, il titolo roguelite Warm Snow, è stato adattato e riproposto su console dal 20 ottobre 2023, pubblicato dai ragazzi di Microids e sviluppato da bilibili Game e BadMudStudio.
Nel titolo ci troveremo nei panni di Bi-an, un misterioso guerriero con l’obiettivo di difendere il mondo dalla neve calda, appunto Warm Snow. Combattendo I Cinque Clan che si frappongono tra noi e la liberazione della terra da questo male, verremo catapultati in livelli progressivi generati proceduralmente. Ognuno di questi step – tra noi e le diverse boss fight – prevede un bivio finale, un bivio che richiede una scelta. Attenti, però, a non sottovalutare tale evento ricorsivo. Ci troveremo infatti, al massimo, a scegliere tra due porte di uscita, entrambe con un simbolo – non per forza diversi tra loro – indicante una specifica categoria di bonus raccoglibili a fine livello. Potremo scegliere tra le categorie anime, armi, reliquie, abilità ed élite, dovendoci ricordare come potremo avere una sola arma e quattro reliquie massimo, oltre che accumulare N abilità. Anche qui, attenti perché non tutte le abilità sono complementari tra loro e non tutte si incastrano a perfezione con il nostro stile di gioco. Personalmente, trovo molto utile l’abilità Indomito ma la conseguenza dell’impossibilità dello scatto mi distruggeva ogni capacità strategica (questo anche perché sono scarso di mio).
All’inizio di ogni partita, che è il lato frustrante e caratterizzante di ogni roguelite, ci ritroviamo a dover pregare la statua di una divinità per assumere un’abilità di base. Ecco, da qui iniziamo la partita dal prologo, l’unico passo veramente facile del titolo, passando da un nemico ad un altro, da una boss ad un’altra e tra diversi bivi. Ci troveremo, in circa un minuto e mezzo/due minuti al primo atto, dal quale combatteremo nemici sempre più determinati. Proprio il numero dei personaggi ostili è soddisfacente ma non troppo: bene, anzi benissimo, la casualità con cui proporre le boss fight (quattro possibili per ogni capitolo); di contro la quantità di tipologie presenti dei nemici, più easy, risulta essere piuttosto scarna, fornendo un elemento di monotonia al gameplay.
Di contro, tanto più si procede nel gioco – accumulando abilità, rune e armi – tanto più dilaniare gruppi di nemici diventa rapido ed appagante. Non nego – da non amante del genere – che in più di un’occasione il titolo mi abbia suscitato il desiderio di effettuare nottate per livellare. Si, livellare. Effettivamente si livella, permanentemente, solo morendo. Andando avanti nei capitoli e passando le varie boss fight, acquisiremo le anime rosse, necessarie per acquisire potenziamenti permanenti – ma tranquillamente gestibili anche post assegnazione – che ci permettono, come in foto, di migliorare molti elementi di tre campi specifici: vita; massacro; raffinazione. Man mano che accumuleremo potenziamenti, le iniziali frustrazioni diverranno mere passeggiate, puntualmente interrotte o da un errore fatale o da una boss fight particolarmente ostica.
Il personaggio, inoltre, avrà a disposizione delle mosse speciali ricaricabili, tra cui il Rinfodero – il richiamo automatico, ogni tot secondi, delle spade volanti – la mossa data dalla reliquia assegnata al campo Ability del menù di personalizzazione e la Rabbia. Questa, una volta accumulata, esplode, fornendo al protagonista una rapidità di attacco ed una forza maggiorate e che fanno comodo in determinate situazioni.
Tuttavia, il buon lavoro svolto dagli sviluppatori, sia in termini di design che di gameplay, si trova a dover fronteggiare una scelta cromatica delle descrizioni davvero pessima. Per carità, il sottoscritto ha gli occhiali ma non sono ciecato e ci vedo. Mettere, però, quel viola e quel giallo dorato nelle informazioni riguardanti le carte abilità o le reliquie rende davvero difficile comprenderne immediatamente il significato. Non solo scomodo, ma tale scelta risulta essere anche un muro di continuità dinamica che il gioco riesce a dare grazie al design dei livelli. Un gioco che, per quanto complesso, per lo più nella gestione delle abilità temporanee, riesce a diventare abbastanza intuibile e scorrevole.